Montecerboli [concorsi e workshop]


1. Ispirazioni
Passeggiando
tra i banchi del mercato settimanale che si snoda lungo l’arteria di Via
Matteotti si giunge ad uno slargo che consente
la vista contemporanea del vecchio abitato di Montecerboli dal quale spunta
l’antica torre campanaria e il complesso geotermoelettrico di Larderello.
I camini delle torri di
condensazione svettano determinando con la loro mole un segno preminente nella
visione paesaggistica circostante. La vecchia struttura medioevale dell’antico
centro abitato sembra quasi voglia dialogare con tanta tecnologica ed
industriale presenza.
Il sottile legame che lega
vecchio e nuovo, archetipo e segno, sono le linee di tubazioni che si innervano
e dipartono da Larderello per allargarsi come una ragnatela nel territorio
circostante. Tubi in acciaio rilucente o macchinari arrugginiti, vapore che
appare e scompare, vecchie architetture industriali che si fondono con le fitte
macchie di leccio e rovere rappresentano un dialogo continuo tra territorio e
realtà industriale.
Le case degli operai di
Larderello progettate da Michelucci svettano tra la mezza collina che si coglie
con un unico colpo d’occhio da Montecerboli. Anche la pregevole Chiesa si
insinua tra il verde e con i giochi di luce delle sue vetrate contrapposte con
la poetica del cemento “faccia a vista”, sembra quasi voler stabilire un legame
ancorchè visivo con l”hortus conclusius” ,piccolo e riservato giardino, che il
Bicocchi donò a Montecerboli e che realizzò (progettò)sulla sommità del vecchio
centro abitato quasi a voler scrutare il parco oggetto del nostro progetto.
Guardare ed essere guardati. In un continuum che lega cultura e territorio,
realtà e immaginazione.
2. Analisi paesaggistica e del
costruito in un’ottica ecocompatibile: gli obiettivi
Dai
rilievi effettuati “in situ” emergono
le criticità e le potenzialità paesaggistiche dell’intera area. In particolare
analizzando le carte tematiche e studiando gli appunti presi durante i
sopralluoghi si possono ricavare le seguenti linee guida:
- Rispetto dell’andamento naturale del suolo:si privilegerà la stabilizzazione e consolidamento del terreno seguendone gli andamenti prevalenti e sfruttando le migliori esposizioni. Si effettuerà una campagna preventiva di monitoraggio della subsidenza del suolo atta a prevenire l’erosione e il collassamento del piano di campagna.,
- ripristino dell’equilibrio ambientale tra suoli permeabili e suoli impermeabili:aumentando la presenza di materiali naturali utilizzati nelle superfici orizzontali per mitigare gli impatti ambientali negativi derivanti dall’urbanizzazione,
- ripristino del sistema idrogeologico attraverso la realizzazione di canali e zone umide per il convogliamento ed il recupero delle acque piovane a scopo irriguo e soprattutto , per la gestione del verde di futuro impianto,
- creazione di bacini ipogei di raccolta e riuso dell’acqua piovana: il sistema di riciclaggio delle acque meteoriche servirà alle fontane e agli impianti di irrigazione del verde pubblico e per usi non potabili,
- posizionamento strategico ed esposizione degli edificati che presenteranno,ove possibile, un orientamento equisolare,
- la tipologia edilizia del costruito è distribuita su un solo livello dove si trovano i servizi ristoro,bar,spogliatoi e servizi .Grandi vetrate proiettano gli ambienti interni verso le aree esterne adiacenti, creando relazioni tra interno ed esterno dell'edificio. Il tetto verde del locale pasti ,oltre a fornire un ottimo isolamento termico della copertura, fornisce un ulteriore parcella di suolo mutuato a verde,le facciate degli edifici sono protette da ante frangisole che diventano motivo estetico-compositivo oltre che funzionale,
- la forte componente di innovazione tecnologica viene evidenziata dall’utilizzo di pannelli solari fotovoltaici sulle coperture e dall’illuminazione realizzata con dispositivi a led a basso consumo (solar tree),
- la sostenibilità ambientale si verifica con l’efficienza degli impianti, il contenimento del fabbisogno energetico, la limitazione dei consumi, il risparmio nella gestione degli impianti, la riduzione delle dispersioni e delle emissioni di CO2,
2.1 Il verde
Montecerboli è caratterizzato da
spazi a verde frammentati e dilatati, nei quali il sistema del verde può
divenire elemento strutturante fornendo identità ai luoghi e svolgendo un
insostituibile ruolo ecologico nell’aggregato urbano che collega la città
consolidata moderna e la vecchia struttura medioevale. La vegetazione oltre ad
essere un elemento estetico-funzionale, deve avere tra gli obiettivi prioritari anche
quello di depurare l’aria e di migliorare il microclima. Le nuove piantumazioni
sono inserite dopo un attento studio delle ombreggiature generate e degli
effetti sulla ventilazione. La nostra proposta si basa sul rispetto delle linee
guida sotto riportate:
- il Parco presenta estese superficie erbose, aree coperte da alberature e dalla presenza dell’acqua che costituisce un sistema in continuo dialogo con tutta l’area. Il parco risulta suddiviso in tre zone: nella zona nord-ovest insiste un’ area dedicata al gioco dei bambini mediante l’utilizzo di essenze autoctone tipiche della campagna circostante a coprire dei leggeri declivi usati per il gioco,
- si provvederà alla creazione di viali alberati e siepi lungo gli assi principali di attraversamento del Parco utilizzando specie arboree autoctone e idonee a ridurre l’inquinamento atmosferico (fall out) oltre che acustico,
- creazione di luoghi di incontro per i frequentatori del Parco in particolare nel tratto a forte pendenza che dalla sommità nord-ovest dove è ubicato uno dei parcheggi, porta alla pista di pattinaggio e tiro con l’arco,
- riprogettazione integrale degli spazi collettivi sopprimendo gli scollamenti attuali e trasformazione di parte di questi in giardini attrezzati per l’incontro e la sosta,
- si ricreeranno delle aree di macchia arborea con essenze prevalenti di ”Quercus Ilex” e “Quercus Robur” eliminando le presenze di “Robinia Pseudacacia” e dei “Pinus Pinaster” o “Pinus Pinea” che insistono nell’area della cavea con sostituzioni e affiancamenti mirati.
In particolare, considerando le
condizioni bioclimatiche dell’area destinata alla realizzazione del Parco, si
può ipotizzare uno studio della vegetazione potenziale a seguito di una
corretta riforestazione in ambito urbano. Ciò corrisponde al tipo di
vegetazione che si svilupperebbe nel
territorio in condizioni di assenza di disturbi antropici, in un lasso di tempo
molto ampio.
Le piantumazione di alberi a
chioma compatta per ridurre l’inquinamento acustico e olfattivo, depurare
l’atmosfera da gas nocivi e come barriera ottica e le essenze caducifoglie per
l’ombreggiamento e il raffrescamento estivo saranno elemento trainante del progetto.
2.2 Le superfici
La
permeabilità delle superfici dipende fortemente dai materiali usati e ,di
conseguenza, dalla destinazione d’uso del suolo. L’equilibrio idrogeologico è
facilmente rispettato perché l’area del parco
ha un grado di permeabilità medio visto il basso grado di
artificializzazione (pochi edifici e percorsi in tutta la superficie del parco)
.
In
particolare si impiegheranno per le superfici artificiali:
- Asfalto: l’asfalto è un materiale a bassa permeabilità, ciò comporta fenomeni di ristagno che possono alterare il microclima. Verrà utilizzato esclusivamente nelle aree di sosta auto.
- Pavimentazione artificiale: l’uso eccessivo negli spazi vuoti del parco crea zone con ristagno d’acqua e innalzamento temperature. Il cemento e le resine impiegate nello spazio comune del ristoro alla base del Parco comprende innesti di altri materiali e una attenta rete drenante favorirà lo smaltimento delle acque in eccesso
- Pavimentazione in pietra: le ardesie scalpellate o bocciardate sono impiegate per evidenziare con un segno facilmente identificabile, tutti gli accessi del Parco. Le “piastre” sovrapposte di diverso materiale e con diversa orditura dello stesso invitano il visitatore all’accesso per scoprire quanto offre il Parco.
- Terra stabilizzata e ghiaia: permette la traspirazione del suolo che assorbe l’acqua. E’ fortemente permeabile. Verranno ampiamente utilizzati nella realizzazione del Parco con uso di terre stabilizzate, ghiaie miste di cava a piccola granulometria in particolare in tutti i percorsi visibii sul masterplan.
2.3 L’acqua
La traccia di lavoro che
intendiamo seguire nell’ambito della gestione delle acque meteoriche si rivolge
ad un recupero dove possibile di queste ultime. Questa necessità progettuale è
dettata da motivazioni di diversa natura:
·
dinamica di deflusso
delle acque nelle zone urbane (impermeabilizzazione dei suoli);
·
separazione percorsi
acque bianche e acque nere (minor impegno per la fognatura pubblica, risparmio
nel dimensionamento e nell’esercizio del depuratore);
·
riduzione dei consumi
di acqua potabile attraverso l’utilizzo delle acque piovane recuperate per usi
secondari (irrigazione orti e giardini dell’intero Parco);
·
aumento del tempo di
corrivazione con utilizzo di materiali drenanti per i percorsi e le aree di
sosta del parco;
·
miglioramento del
microclima all’interno dell’aggregato urbano (ionizzazione dell’aria, riduzione
del fall out atmosferico);
·
miglioramento
estetico-percettivo dell’intero nucleo del Parco;
·
accrescimento della
coscienza ambientale (recupero della cultura dell’acqua intesa come bene
prezioso).
Compatibilmente con la morfologia
del sito, dei vincoli urbanistici ed economici si propone di realizzare un
circuito delle acque piovane che preveda
la loro raccolta in cisterne ipogee, preceduta da un essenziale trattamento
primario (grigliatura e filtraggio), che alimenta le utenze per l’irrigazione
del verde e l’alimentazione delle fontane, mentre l’acqua piovana raccolta dai
tetti delle case lungo Corso Matteotti e nei complessi scolastici integra ed alimenta
all’interno del Parco in progetto un percorso d’acqua composto da varie figure
acquatiche (fontana del vecchio lavatoio,specchio d’acqua sulla cavea del
teatro) che organizza il verde pubblico. Attraversato il circuito, l’acqua
ritorna nella stessa cisterna munita di troppo pieno che attraverso dei sistemi
di dispersione immette le eventuali acque in eccesso nel sottosuolo.
3. Alla
scoperta del Parco : il nostro progetto
Con il
testo che segue, si vuole accompagnare un ipotetico visitatore del Parco alla
scoperta degli angoli più remoti e trasferire in lui, le sensazioni che tale
percorso nel verde, vuole suscitare.
Lasciata
l’auto sulla spianata destinata a parcheggio nella zona superiore a nord-ovest
del Parco, si possono scorgere subito due piattaforme minerali che affacciano sulla sommità del Parco
stesso e che , in un momento di sosta e relax, offrono subito una vista di
insieme dell’intero abitato antico. Sulla sinistra, a scacchiera si distinguono
le abitazioni progettate in concomitanza con gli edifici dei dirigenti e degli
operai di Larderello dall’Architetto razionalista Giovanni Michelucci e
,volgendo lo sguardo al nucleo medioevale di Montecerboli, si stabilisce
immediatamente una connessione visiva con la piazzetta-giardino progettata
dall’Architetto Giancarlo Bicocchi dalla quale la sua sagoma seduta si scorge
osservare proprio l’area sommitale del Parco. Le due spianate sono in ardesia
scalpellata e in peperino giallo a creare uno stacco cromatico con il sentiero
in terra stabilizzata che da
qui parte per snodarsi sull’intera area dedicata a Parco.
Appena
sotto le due piastre minerali , dopo un leggero declivo, si giunge all’area
dedicata a parco giochi per bambini che si trasforma in un mezzo
straordinariamente adatto a rappresentare gli stadi della crescita di un
bambino. Stadi che corrispondono a una sequenza di spazi collegati tra loro da
segni e materiali differenti. Il declivo per rotolare o salire (le difficoltà)
, un labirinto di lavagne dove aggirarsi scrivendo e scarabocchiando (la
scoperta) , dei cubi dove arrampicarsi (la sfida) costituiscono tutti elementi
simbolici atti ad invogliare la scoperta e la ricerca dei piccoli
frequentatori.
Proseguendo nella nostra
ipotetica visita e scendendo per il viale in terra stabilizzata,sulla sinistra
si scorge l’area spettacolo. La vecchia cavea
non viene spostata ma riqualificata con una nuova sistemazione in travertino
che ricopre le vecchie sedute ad emiciclo. Sulla vecchia superficie del palco,
viene sovrapposto uno strato di ardesia e peperino con inserita una matrice di
ugelli buster con ossigenazione a voler creare dei giochi d’acqua che
possono essere o meno disattivati nell’arco della giornata. In notturna, gli
spruzzi d’acqua sono illuminati da led montati assialmente su una piastra porta
ugello. Tali fasci di luce sono ripresi dal bordo della spianata che,
sopraelevato rispetto al piano di campagna, ha una striscia led a
basso consumo che illumina l’intera circonferenza del palco.
Volendo
accedere all’altro percorso, si svolta sul sentiero secondario che parte sulla
destra del teatro e si entra nella zona del Parco più riflessiva e tranquilla.
Il sentiero scende dolcemente verso l’area destinata alle manifestazioni
sportive favorendo la sosta in apposite aree dove assistere agli eventi o
spaziare con lo sguardo dal vecchio centro storico del paese fino ai forti
segni dell’abitato industriale. Dallo sbancamento e riporto del materiale si
ricavano piazzole lenticolari con l’alzato ricoperto in corten ad evocare i
macchinari industriali della vicina area termoelettrica di Larderello. Il segno
del corten è una traccia che viene ripresa in più punti nell’intera area ad
evecore la sottile ragnatela di tubazioni che ammanta il territorio circostante.
Seguendo
il percorso, si giunge all’area dedicata ad eventi e manifestazioni
che si relaziona con le strutture ristoro e bar .Anche questa area è pavimentata
con inserti in peperino e travertino ad interagire con inserti di verde che si
diramano dal colletto delle piantumazioni che insistono nell’area.
Pavimentazione artificiale e vegetale che dialogano e si compenetrano in un
unico armonico abbraccio. Anche l’illuminazione sfrutta i nuovi sistemi solari
applicati all’utilizzo di led a basso consumo. In tutta l’area ,compresi gli
spogliatoi e alle pensiline ombreggianti delle tribune, si darà
ampia enfasi all’utilizzo di pannelli
solari fotovoltaici per la produzione di energia elettrica o l’utilizzo di
solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria da destinare a
servizi e docce.
Una rimodellazione
topografica ha permesso la creazione di
due tetti
giardino che sovrastano i locali ristoro e che, con l’utilizzo di
materiali ecocompatibili e bioclimatici, fa entrare di diritto l’intero Parco
in un ciclo virtuoso che rende l’impatto ambientale e la biocompatibilità un elemento qualificante dell’intera area.
Tutta l’acqua in circolazione nell’intero parco sarà a circuito chiuso e
privilegerà il completo ciclo di recupero delle acque meteoriche, di accumulo e
di condensazione.
La parte finale del Parco si
conclude con il sentiero in terra stabilizzata che si ricongiunge con la strada
asfaltata che porta alla sommità del vecchio paese e con le piastre in ardesia
e peperino. Tutto il sentiero è anche ciclabile, a creare una connessione
con l’area sportiva di Larderello . Il vecchio fontanile e il muro antistante
entrano di diritto come uno dei segni più forti dell’intero progetto. A terra
viene tracciato con del travertino, la sagoma a vasconi del vecchio lavatoio e
dalla parete di fronte viene fatta cadere una lama d’acqua che rompe la sua
linearità lungo la parete stessa , generando uno scroscio gorgogliante. L’acqua
stessa scompare alla base del muro in una caditoia che indirizza l’acqua stessa
nel circuito di ricircolo. Sulla parete dove scorre l’acqua, si riscopre il
segno in corten di un albero stilizzato che si va a ramificare su tutta la
superfice della parete ad evocare le tubazioni presenti nelle zone dell’intorno.
La stessa
sagoma a terra del vecchio lavatoio dispone degli stessi ugelli utilizzati sul
palco a creare uno specchio d’acqua sottilissimo che riflette l’immagine della
torre campanaria dell’antico nucleo di Montecerboli.